un film del 1997 diretto da Roberto Faenza, tratto dal romanzo La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini
Eva Grieco interpreta marianna bambina ed è candidata ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior attrice non protagonista
DURATA 108′ SCENEGGIATURA SANDRO PETRAGLIA, ROBERTO FAENZA FOTOGRAFIA TONINO DELLI COLLI MUSICHE FRANCO PIERSANTI – CANZONI FRANCO CHILLEMI MONTAGGIO ROBERTO PERPIGNANI SCENOGRAFIA DANILO DONATI COSTUMI DANILO DONATI PRODUZIONE GORI GROUP, TIGER CINEMATOGRAFICA (ITALIA), IN COLLABORAZIONE CON ARCTURUS PRODUCTION (FRANCIA), FABRICA DE IMAGES (PORTOGALLO) DISTRIBUZIONE CECCHI GORI
CAST EMMANUELLE LABORIT, ROBERTO HERLITZKA, PHILIPPE NOIRET, LAURA MORANTE, EVA GRIECO, LORENZO CRESPI, BERNARD GIRAUDEAU, LEOPOLDO TRIESTE, OLIVIA MAGNANI
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Nel 1743, a Palermo, il duca Signoretto porta invano la nipote tredicenne Marianna Ucria, che essendo muta comunica tramite una lavagnetta, ad assistere a un’impiccagione, sperando che l’esecuzione possa restituirle la parola. In seguito la madre della ragazza, Maria, costringe la figlia a sposare l’anziano zio Pietro, fratello di Maria e cugino del defunto marito, con il quale nei successivi quattro anni Marianna mette al mondo tre figlie femmine e infine l’agognato figlio maschio. In seguito il precettore dei figli, Grass, le insegna la lingua dei segni, la introduce a un nuovo ideale filosofico, l’illuminismo, ma soprattutto le instilla l’autostima e la voglia di indipendenza dal marito. Il rapporto fra Marianna e Grass, però, è ostacolato dal fratello minore della ragazza, un sacerdote, che convince il cognato ad allontanare il precettore dal palazzo. Marianna, però, ormai è risoluta. Essendo stata iniziata alla modernità da Grass, la donna si rifiuta di concedersi ancora al marito. L’uomo addolorato uccide con le proprie mani la capretta Sisina che tanto amava e muore subito dopo. Rimasta vedova, Marianna si riappropria della sua esistenza, con un atteggiamento nuovo che comprende anche una relazione con Saro, fratello della serva Fila, ma soprattutto nella ricerca delle ragioni del suo mutismo, che risiedono in un segreto che la famiglia le ha sempre taciuto: la violenza sessuale subita proprio ad opera di Pietro quand’era una bambina.
RICONOSCIMENTI E PREMI
1997 – David di Donatello
Miglior fotografia a Tonino Delli Colli
Miglior scenografia a Danilo Donati
Migliori costumi a Danilo Donati
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regista a Roberto Faenza
Nomination Migliore attrice non protagonista a Eva Grieco
Nomination Miglior montaggio a Roberto Perpignani
1998 – Nastro d’argento
Migliore fotografia a Tonino Delli Colli
Migliore scenografia a Danilo Donati
Miglior costumi a Danilo Donati
Nomination Migliore attrice non protagonista a Eva Grieco
Nomination Migliore attore non protagonista a Roberto Herlitzka
1998 – Globo d’oro
Miglior sceneggiatura a Roberto Faenza
Nomination Miglior film a Roberto Faenza, Francesco Marcucci e Sandro Petraglia
Nomination Miglior fotografia a Tonino Delli Colli
1997 – Grolla d’oro
Miglior fotografia a Tonino Delli Colli
Miglior colonna sonora a Franco Piersanti
1997 – Festival cinematografico internazionale di Mosca
Nomination Gran Premio a Roberto Faenza